Abbiamo scambiato una bella chiacchierata con Marino Stuparich, uno dei supporter e agitatori del primo movimento metallaro dell'area del nord est italico!
Conosciuto nell'ambiente per aver condotto, negli anni 80, diversi programmi radiofonici dove molto spesso dava lo spazio alle nuove leve, alle nuove band che si affacciavano fuori dal garage con le famose e celeberrime demo tape! Marino ha fondato anche la fanzine "Alta Tensione" che oggi è oggetto di memorabilia e culto!
E' bello ritrovarti Marino, ci racconti come è nato l'amore per la musica, per il rock?
La musica mi è sempre piaciuta, sin da bambino. Ricordo la gioia di aver ricevuto, come dono natalizio, un mangiadischi di colore "aragosta": era il 1969 ed avevo appena 6 anni. Alla radio, quando non ero a scuola, ascoltavo regolarmente "Hit parade", condotto da Lelio Luttazzi. La radio era una "vecchia" Voxson, con la quale cercavo anche stazioni che trasmettevano sulle onde medie e lunghe, oggi solo un lontano ricordo. La vera "folgorazione" con il rock la ebbi a 14-15 anni, ascoltando i padri storici del R'n'R, Elvis Presley, Bill Haley, Little Richard, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry e compagnia varia, onde sonore che su di me avevano l'effetto di un elettroshock, ma benefico. Poi, nel 1979, accadde qualcosa che avrebbe indirizzato i miei gusti per sempre: ascoltai "Highway to Hell" degli AC/DC. Le sensazioni che avvertii ascoltando quel brano furono incredibili, non avevo mai sentito nulla del genere, prima di allora. Cominciai ad interessarmi di rock e blues, scoprii i Cream, i Doors, Jimi Hendrix, i pezzi da novanta, per intenderci. Presi a collezionare LP e scoprii i primi album dei Judas Priest, che erano in auge, nonché l'hard inglese, Deep Purple, Led Zeppelin, i mitici Free di Paul Rodgers!!
e il mondo della radio?
Nel 1982 cominciai a lavorare come DJ presso Radio Vittorio Veneto, una delle prime, storiche, radio locali italiane. Ad essere onesti, "lavoro" era una parola grossa: tutti noi curavamo le trasmissioni per passione, venendo rimborsati giusto di qualche spesuccia e nulla più. Di fatto, eravamo dei "pionieri". Cominciai a curare con regolarità una trasmissione dedicata all'heavy metal, dandole il nome di "METAL POWER", in onda ogni sabato sera dalle 21 alle 24. Parallelamente scoprii anche che esisteva una stampa specializzata e divenni un avido lettore di Rockerilla. Le recensioni, scritte da Beppe Riva e da molti altri di cui non ricordo il nome, ebbero lo stesso valore di un libro di testo per preparare un esame e contribuirono non poco ad alimentare proficuamente il mio bagaglio di conoscenze in proposito. Termini come NWOHBHM, power, speed, thrash, dark, doom, street, glam, sleaze, epic ed altro divennero di mese in mese sempre più familiari.
Al contempo, scoprii con meraviglia che l'heavy aveva cominciato a muovere i primi passi anche in Italia!!
Cominciai a seguire con regolarità il programma radiofonico curato da Nereo Ghiotto, in onda su Radio Atestina ogni lunedì alle 21.00, al quale - di tanto in tanto - partecipava Antonio Ferro, presentando le novità più interessanti.
Decisi così di contattare per posta alcuni gruppi italiani. A quel tempo, una band chiedeva si e no 1000-1500 lire (52 -78 centesimi degli odierni euro) per spedire un demo-tape, vale a dire un nastro-campione con incise 2, 3 o più tracce, spesso di qualità sonora approssimativa, ma non certo per colpa dei gruppi: chi si sarebbe potuto permettere uno studio di registrazione ultra professionale? Le stesse bands erano mosse da passione e si muovevano nell'ambito dei circuiti locali, dei festival musicali e poco altro. Il primo nastro fu quello dei baresi Shining Blade, cui seguirono gli Axe Hero di Lonigo, del frontman Mirco "De fox" Galliazzo. Ebbi modo di ospitarli negli studi di Radio Vittorio Veneto per la mia prima intervista in diretta!! Intanto, sul versante concerti, Antonio Ferro cominciò ad organizzarne in modo professionale, riuscendo a coinvolgere molte bands, per lo più del triveneto ma anche di altre regioni.
Che ricordi hai dei live delle band locali, dei concerti di quel periodo?
Cominciai a presenziare a quelle esibizioni, ricordo che la prima volta per me ebbe luogo vicino a Padova e vidi esibirsi i Vanadium con gruppo spalla i mestrini Dark Lord del frontman Gable Nalesso, che avrei intervistato
tempo dopo, mutato il nome in Severance. Seguirono molti altri concerti, ricordo esibizioni, interviste e contatti con gruppi quali i padovani Swords, i friulani Samhain di Fabio Drusin, i bolognesi Crying Steel, i triestini Steel Crown, dei quali avrei pianto la scomparsa prematura del vocalist Yako De Bonis, e molti altri che onestamente non ricordo.
Non solo gruppi italiani vero?
La possibilità di vedere live gruppi stranieri si concretizzò presenziando ai festival metal di Modena: tra le bands, ricordo AC/DC, Metallica, Kiss e tante altre. In altre sedi ricordo Iron Maiden e Motley Crue.
Quando arrivò la passione per la scrittura e la Fanzine "Alta Tensione"?
Nel 1985 abbandonai Radio Vittorio Veneto e, dopo una breve parentesi a Radio Luna, sempre di Vittorio Veneto, nel 1988 cominciai a trasmettere un nuovo programma da Radio 80 Antenna Padana Est di Conegliano Veneto. Chiamai il programma, che aveva cadenza settimanale, "SUNSET BOULEVARD", avvicinandone maggiormente il contenuto alla sezione street, glam ed AOR, senza trascurare gli altri generi, ma garantendo SEMPRE uno spazio ai gruppi italiani. Nel 1992 decisi che era il momento di fare altre scelte di vita e cessai la mia collaborazione, non prima di essere stato contattato dalla EMI Records di Milano, nella cui lettera si complimentavano per il fatto che il mio programma risultava uno dei più seguiti in Veneto. Ecco, senza volermi "allargare", come direbbero a Roma, quello fu un momento che per il sottoscritto ebbe un valore inestimabile, ripagandolo di migliaia di ore spese a leggere, archiviare, proporre materiale e contattare gruppi.
Ma anche a curare una fanzine che avevo battezzato ALTA TENSIONE, fatta con fotocopie e curata con l'aiuto di altri 4-5 appassionati della zona. Non ricordo quanti numeri uscirono, credo 7-8, su base per lo più mensile. Quallo delle fanzine, effettivamente, fu un fenomeno booster per la divulgazione del materiale heavy metal, senza il quale - probabilmente - lo sviluppo del genere avrebbe subito un rallentamento. Dal 1992 ,pur non operando attivamente nel settore, non ho mai cessato di ascoltare musica ed ancor oggi, alle soglie dei 60 anni, quando guido non perdo l'occasione per ascoltare qualche CD, che siano gli Steppenwolf piuttosto che i Savatage o gli svedesi Electric Boys, non ha importanza: l'adrenalina sale sempre e comunque e le "good vibrations" che ne derivano sono ancora vive, vegete ed autentiche. Come il Rock.
Ringraziamo MARINO STUPARICH per il tempo che ci ha dedicato e per la passione profusa per tutti questi anni!
Intervista by Mirko Defox, immagini courtesy by Strillo Strano.eu e A.N.L. 2022
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