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Il VenetoRock Festival che non ti aspetti


In una splendida giornata di settembre io e il mio fido Gianrico abbiamo viaggiato ammirando le meraviglie naturalistiche dei colli euganei per raggiugere la località di Montemerlo, teatro delle gesta degli avventurosi del VenetoRock Festival

Il teatro arena di Montemerlo è una location perfetta per ospitare eventi musicali ed artistici e gli amici di Artisti No Limits e Bacchiglione Beat lo sanno bene, perfezionando ogni singola azione, ogni singolo dettaglio, dove tutto è sinonino di accoglienza e organizzazione, parola d'ordine del giorno!

Nella spettacolare arena a forma ellittica, realizzata in pietra, in stile anfiteatro greco-romano, possiamo ammirare il palcoscenico, platea e gradinate a semicerchio, insomma ci troviamo immersi in una atomsfera che sa già di esperienza! Ad attenderci troviamo l'accoglienza di Remi e Luca che ci invitano ad addentrarci negli spazi espositivi dove sono in bella mostra memorabilia, dischi, cd e audiocassette, rarità e preziosi cimeli, tanto ben di dio che ci potrebbe rendere felici e al contempo lasciarci sul lastrico. 


Lo show inizia secondo il piano di azione degli organizatori e dopo una breve presentazione di Max Ungaro, speaker di Radio Gamma 5, alle 20 e zerozero si apre il sipario e irrompono sul palco i patavini Bauman, nuova incarnazione dei Maieutica, che in mezzora eruttano una colata incandescente di rock alternativo velato di tetra malinconia e violenza iconica. Il Singer Thomas è un frontman lungocrinito sicuro e capace con le movenze predatorie di un rapace. Il resto della banda è concentrato sui riff e le dinamiche ritmiche senza far trasparire emozione alcuna. 

Volitivi.






Il sipario rosso cremisi si riapre e un wall of sound lancinante e metallico ci investe come un bilico lanciato a precipizio in un dirupo, sono i Black Reflex, gruppo relativamente giovane ma composto da gente della vecchia guardia. Mi soddisfa la frontwoman Francesca sicuramente catalizzante per scena e vocalità collocandola, a mio gusto, tra le voci femminili più interessanti del panorama metallaro nazionale. Le canzoni seppur di estrazione old school sconfinano nel metal moderno, quello sporco, unto di gasolio, con Diego, Ian Valle e Chris che malmenano gli strumenti e Alex Mantiero che picchia come un fabbro e spacca le bacchette come fossero stuzzicadenti. 

Violence! 







Con i Blondiefox on stage l'atmosfera si fa regale e i sovrani del nulla appaiono in tutta la loro verve stagionata ma creativa e visionaria, Mirko DeFox che a volte si trasforma in un metallaro di estrazione ottantiana e a volte in Cosmo Saint, urla, si districa tra i testi sparsi disordinatamente sul palco e si dimena vorticosamente, indistruttibile, eterno. Paul Blondie disgrega la chitarra come se vivesse in una infinita estensione del tempo che non ha inizio e non avrà termine con Ian Valle e David Johansen che sono irremovibili e tengono tenacemente il ritmo per evitare questo si estingua definitivamente. 

Eccentrici.






Gli Ex sono autenticamente arrembanti, Stefano Pisani e Roby Mancini si appropriano della realtà evocando con il loro repertorio un mondo candido e riluttante al buon senso, indirizzato verso l'annichilimento sociale. Fra riflessi di luce e luce riflessa si resta avvinghiati ad un Combat Rock a volte scarno a volte viscerale che fa perdere la cognizione del tempo ma che colpisce dritto al cuore. Gli Ex non fanno prigionieri e non adottano mezze misure. 

Irriducibili.







I Feline Melinda, capitanati da Rob Irbiz Gallmetzer e Chris Platzer, rispettivamente voce, chitarra e batteria, ci intrigano con sonorità melodiche venate di Hard Rock e Power Metal che sono caratterizzate da accattivanti intrecci vocali e arrangiamenti creati in modo da combinare un connubio tra armonia e positività. I diversamente giovani altoatesini hanno sviscerato una performance impeccabile, carica di suggestione, energizzata dalle scorribande sul palco del loro bass player Christian Gschnell e dai guitar solo di Mattia Headmatt. I Felini inebriano con seducenti ritornelli che sfociano in effervescenti scrosci di appalusi del pubblico.  

Irresistibili.







Con la Serena Rock Band di Franco Maria Serena, figura leggendaria nel panorama nazionale, si chiude in bellezza la seconda edizione del festival, la band patavina celebra i suoi 40 anni di attività on stage con la formazione tipo che vede il glorioso Paolo Muffato (ex Dark Lord) al basso, MisterMat alla chitarra e Steve Argenti alla drums. 

La carica amozionale della loro performance sorprende per solidità, brillantezza e spontaneità, prelibato Rock and Roll intriso di Hard Rock e quà e là effluvi prog e beat. Un sound divenuto trademark che Serena nel suo trascorso artistico ha ben plasmato con personalità. Un artista indispensabile che si può definire "una guida alla soppravivenza nella scena musicale italiana", un insaziabile tirannosauro ancora bramoso di sbranare nuove prede, per nulla anacronistico! 

Inarrivabili.







A fine serata tutti i protagonisti sono saliti sul palco per un abbraccio collettivo e la promessa di rivedersi anche il prossimo anno! Evviva il VenetoRock Festival, amicizia, rispetto e fratellanza!









Testo by Ivan - Photo by Remi Galiazzo RRR courtesy by A.N.L. 2022



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